martedì 16 novembre 2010

La ricerca del titolo

Cercando di trovare un nome per il suo libro, l'autore cerca qualcosa che sia l'autore che il lettore possano trovare appropriato e facile da ricordare. Per questo libro, avevo considerato all'inizio qualcosa di più accademico che non autobiografico, come "Feniletilammine Allucinogeniche"[Hallucinogenic Phenethylamines] (difficile da pronunciare o ricordare, a meno che non si abbia qualche base di chimica), non fosse che non solo assomiglia troppo a "Gli allucinogeni"[The Hallucinogens], di Hoffer e Osmond, ma fa uso peraltro di una parola che nè Ann nè io troviamo sia appropriata nel descrivere gli effetti di questi materiali. "Allucinogenico" è probabilmente la più impropria parola utilizzata in questo campo, quindi perché rinforzare ciò che invece troviamo sia una inaccuratezza ed una miscomprensione?
Un titolo come "Le Feniletilammine Psichedeliche"[The Psychedelics Phenethylamines], pure questo dal suono molto accademico, era troppo simile a libri come "Gli Psichedelici"[The psychedelics], di Osmond, o la "Enciclopedia degli psichedelici"[Psychedelics Encyclopedia], di Stafford. Oltre ciò, un libro con la parola "psichedelici" nel titolo avrebbe avuto serie difficoltà ad entrare nelle librerie del Midwest, e meno ancora in quelle russe. In Canada, poi, sarebbe stato impossibile.
Così, quando le parole "Feniletilammine che ho conosciuto e amato"[Phenethylamines I Have Known and Loved] mi vennero in mente, e realizzai che l'acronimo era PIHKAL - che ha un aspetto e un suono decente - mi sono alzato dalla mia scrivania per andare da Ann. Le chiesi "Cosa ti viene in mente quando senti la parola Pihkal?". Lei ripetè "pea-KAHL? Un antica città Maya in Guatemala, ovviamente. Perché?"
"No", risposi, "quella è Tikal. Pihkal era il signore governante di Palenque. Fu sepolto con sei sacrifici umani ed una pila di giada, come sono sicuro che ora ricordi".
"Come mai ho la divertente sensazione che non mi stai dicendo l'assoluta e precisa verità?", chiese Ann, che di solitò credeva implicitamente ad ogni parola che dicevo.
"Hai ragione", dissi, "Mi sono lasciato trasportare per un momento."
Quando le dissi per cosa stava realmente P-I-H-K-A-L, ci ho messo un po' a farle smettere di ridere, e fui finalmente convinto che la mia missione della ricerca di un titolo era finita.

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