giovedì 11 novembre 2010

Capitolo 4: TMA

È il 1960. Sono qui, in testa il ricordo ancora drammaticamente preciso dell'esperienza con la mescalina, un ardente desiderio di spiegare a me e al resto dell'umanità la sua profonda azione, e nel mondo ci saranno, al massimo, una dozzina di droghe del genere conosciute. E solo due di queste, la TMA e l'MDA, hanno strutture feniletilaminiche che potrebbero accostarle alla mescalina (in realtà all'epoca ne conoscevo una sola, dal momento che avrei dovuto aspettare due anni per scoprire un libro con una testimonianza dell'MDA).
Quindi c'era un analogo della mescalina conosciuto, e cosa se ne sapeva? La TMA fu sintetizzata per la prima volta 12 anni prima da un chimico di nome P. Hey all'University of Leeds. La sua presentazione letteraria era pura, fredda chimica, ma deve averla provata, dal momento che il gruppo Peretz e Smythies in Canada alludeva nel suo resoconto ad una comunicazione privata del Dr. Hey, che era rimasto impressionato dalle proprietà euforizzanti della TMA.
Negli studi canadesi, la TMA fu somministrata a nove persone in dosaggi variabili tra i 50 e i 100 mg. Trascorsa un'ora, furono notati mal di testa e una leggera nausea di transizione, ovviabili con un pretrattamento a base di dramamina. Dopo due ore si potevano notare, come sintomi della salita, vertigini, aumento nel movimento, nella comunicazione e una leggera perdita di inibizioni. Test successivi, con dosaggi fino a 125mg, sono stati uniti a studi sugli effetti stroboscopici delle "allucinazioni".
Quindi, iniziai da qui. La droga è stata facilmente sintetizzata, e il mio test preliminare riportò risultati molto simili a quelil canadesi. A 140 milligrammi, ebbi modo di vedere tre cari amici avere tre distinte esperienza. Terry Major ebbe un po' di nausea, poi evolutasi in un effetto molto euforico e dinamico. Era infastidito dal chiaccherare degli altri due e si rivolse loro molto bruscamente; le sue parole esatte furono "Per piacere, zitti!". Questa fu l'unica manifestazione di aggressività. Sam Golding non soffrì di nausea, ed ebbe molte allucinazioni geometriche ad occhi chiusi. Verso la quarta ora, divenne molto loquace, e fu il motivo principale principale per la ventata di irritabilità di Terry. Questi periodi di loquacità si alternavano con momenti di intenso fantasticare e fissare il soffitto. La conclusione finale di Sam fu che la droga non fosse completamente piacevole,permettendogli una visione di sé stesso troppo intima. Mi trattenni dal commentare la cosa, per quanto fortemente tentato. Anche Paris Mateo, uno psichiatra, non avvertì alcuna nausea, ma fu poco alterato. Il suo interesse maggiore pare fossero le mie reazioni alle sue reazioni (ero l'osservatore di controllo in questo esperimento, e cercavo di ignorare ogni coinvolgimento personale). Il parere di tutti e tre fu che la potenza degli effetti era quasi il doppio rispetto la mescalina, e che la mescalina fosse migliore.
Circa un mese più tardi, assunsi 225 milligrammi di TMA, preceduti un ora prima da 50 milligrammi di ciclizina (una droga antiemetica). Questo mischiare le droghe è un processo che ho abbandonato da tempo. Se la nausea deve essere parte dell'effetto di una droga, che sia sperimentata e compresa. E quando qualcuno sta esplorando una nuova droga, perché complicare le osservazioni sovrapponendo una seconda droga? Le interazioni droga-droga sono già uno studio complesso di sé.
Avevo due sitter, Helen e il mio vecchio amico Terry Major, di nuovo.
Circa tre quarti d'ora dopo l'ingestione della TMA, provai una certa nausea, ma non durò a lungo. Durante il periodo del picco dell'intossicazione (da, circa, un'ora e mezza fino alle quattro ore) ci fu solo un'esaltazione dei colori, e notai anche molte altre caratteristiche simili alla mescalina. Ci fu un leggero cambio di percezione per quanto riguarda il movimento ed il tempo, ed una perdita di coordinazione fisica. Ma furono il mio comportamento mentale, le mie reazioni e identificazioni con gli stimoli esterni (soprattutto la musica) ad essere la cosa più sorprendente. Leggendo The Joy of Music, di Bernstein [Opera attualmente priva di traduzione in Italiano, N.d.T.], mi sentii, con gran delizia, come se potessi effettivamente sentire ogni frase musicale menzionata, ma Helen sostenne che stavo solo facendo caustici commenti polemici su ciò che leggevo.
Sintonizzai la radio su una stazione musicale, mi rannicchiai e chiusi gli occhi. Il secondo concerto piano di Rachmaninoff mi fornì una struttura a cui potessi appendermi, così da non toccare il suolo, aggrappato ai ben tessuti fili degli arpeggi, annodati agli accordi.
Dopodiché, finita che fu l'irritante pubblicità, fu il turno di un fastidioso e stridente poema musicale, "Slaughter on 10th Avenue", che si dimostrò una pessima scelta, in quanto mi sentivo in qualche modo sociopatico. Helen notò lo sguardo di non-disturbarmi-se-ci-tieni-a-te-stesso sulla mia faccia.
Mi fu offerta una rosa (che sotto mescalina sarebbe stata preziosa e incantevole), e mi fu chiesto se fossi in grado di farle del male. La schiacciai senza esitare. A questo punto, Terry mi chiese se potessi considerare di prendere un po' di tranquillante. La mia reazione fu una mal celata minaccia di gettarlo giù dalle scale se avesse tentato di darmi qualcosa. Non insistette oltre.
Poco dopo ci dirigemmo agli spazi aperti di Tilden Park (osservai cupamente come fosse una buona cosa la presenza di una macchina a proteggere la gente da me) e, una volta lì, scaricai la mia ira lanciando un paio di pietre e un bastone (mancando di poco la macchina di Terry, non perché tenessi a lui, ma perché sapevo che ammaccarla mi avrebbe poi dato un sacco di problemi, come dover pagare per il danno). Questo momento di manifestazione violenta lasciò il passo e gli aspetti migliori - divertimento visivo e giocosità, perlopiù - rimasero dominanti per il resto della giornata.
Quest'esperienza fu un insegnamento immensamente importante per me. Il mio precedente esperimento con la mescalina era stato colmo di bellezza e gioia, e avevo gioito nel credere che quello fosse il contenuto della mia anima, il contenuto più profondo, e che questa sensibilità e compassione fossero stati portati in superficie da un semplice catalizzatore. Eppure, una molecola sostanzialmente identica aveva prodotto qualcosa, almeno in me, di opposto. Fu solo dopo una gran fatica introspettiva che ho realizzato che la mescalina non produce bellezza più di quanto la TMA produca ira. La bellezza era sempre in me, così come l'ira.
Droghe diverse possono talvolta aprire differenti porte in una persona, ma tutte queste porte escono dallo stesso inconscio.
Paris condusse ulteriori dodici esperimenti con la TMA nel Sud America, tutti tra i 150 e i 200 milligrammi. Mandò resoconti che enfatizzavano molto gli effetti sui colori, facendo paragoni con l'LSD, eguagliando gli effetti che questo produceva in dosi da cento a duecento microgrammi.
Tutte queste scoperte, nell'insieme, portarono ad un foglio di ricerca che fu pubblicato sul giornale britannico Nature, in cui le proprietà psichedeliche furono discusse per affascinare il pubblico, ma il potenziale aggressivo fu specificatamente menzionato come una reazione osservata. Fu la mia prima pubblicazione nell'area dell'azione degli psichedelici sull'uomo.
17 anni dopo, con un po' più di esperienza alle spalle, riprovai la TMA, per capire come potevo essere cambiato nelle mie reazioni, col tempo e con la ripetuta esposizione a questi materiali. Questa ricalibrazione è un processo che faccio periodicamente. È qualcosa come andare al poligono di tiro o dal tuo internista una volta ogni dieci anni o giù di lì, ma sempre con la stessa pistola (e lo stesso corpo). È buono avere una valutazione obiettiva dei cambiamenti che sono avvenuti con l'avanzare dell'età. Questo è vero in modo particolare quando la reazione ad una droga è fortemente indirizzata verso un comportamento ed un'interpretazione, che sono invariabilmente temperati dal passare degli anni.
Ad ogni modo, dosai lentamente la TMA dai livelli più bassi, fino ad arrivare ad un più due a 130 milligrammi, il vero livello in cui i miei tre amici l'avevano trovata interessante ma non granché eccitante. La cronologia osservata era immutata, ma gli aspetti qualitativi dell'esperienza non erano in effetti granché piacevoli. Due aggettivi sono talvolta utilizzati in maniera interscambiabile: psichedelico e psicotomimetico, il primo denotando una fondamentalmente benigna alterazione di coscienza, mentre l'altro (letteralmente, l'imitazione della psicosi) implica una mancanza di empatia e cura. Ho limitato il mio utilizzo di questo secondo termine ai titoli degli articoli destinati ad una pubblicazione su giornali che avrebbero trovato il termine "psichedelico" di parte. Ma credo ancora che la TMA possa essere collegata al secondo significato.
Ero anche cosciente di un considerevole disagio corporeo e di effetti collaterali fisici come spasmi muscolari, e mi sono sentito sollevato quando l'esperimento era finito. Una volta uscito incolume dal mondo della TMA, non mi viene in mente alcun valido motivo per rientrarci nuovamente.

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